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Una visita occasionale, meramente casuale, ad un giardino in Costa d'Amalfi chiamato "Il Giardino Segreto dell'Anima" mi offre l'opportunità di rispolverare una mia antica passione: quella per la campagna ed i giardini inglesi: “Gardenmania”.

L’amore, anzi la "mania", per i giardini e i parchi, è una passione tipicamente inglese. Solo chi ha visitato, o meglio, vissuto, in quel Paese, è in grado di capirne la portata e la dimensione. I giardini, è vero, sono stati per secoli una fonte di delizie e di piaceri da parte dell’uomo. Il piacere di controllare la natura, per creare un paradiso terrestre, per mezzo di ornamenti, disegni, architetture naturali e artificiali in modo da ri-creare la natura stessa abbellendola, trasformandola, sublimandola, questo è il senso della "Gardenmania".

Nei secoli questa passione è spesso diventata una vera e propria ossessione orticulturale prendendo forme ed espressioni diverse: dai giardini barocco in Italia, mutuati dalle viste e dai "parterre" fatti di composizioni di erbe e fiori di Versailles, passando per le grandi siepi delle "enclosures" della campagna inglese, durante la rivoluzione agricola del tardo seicento, inizi settecento, fino ad arrivare alle graziose, piccole e delicate composizioni contemporaneee dei giardini intorno alle case dei piccoli villaggi inglesi.

I giardini inglesi sono stati sempre il prodotto dell’intenso lavoro, dell’ingegno artistico ed estetico di molti artigiani che non erano solo esperti in agricoltura e coltivazioni agricole, ma anche stilisti, disegnatori, progettisti i quali riversavano le loro competenze tecniche nella costruzione di grandi progetti naturali nei quali la natura veniva addomesticata, adattata, trasformata a quelle che erano le esigenze, la volontà e i gusti di chi possedeva quei terreni che erano solo terra incolta da trasformare, rendere produttivi ed eventualmente sublimare. Non a caso su questi parchi e giardini venivano ad inserirsi grandi o piccole residenze, le cosi dette “country houses” che diventavano lo “status symbol” di una condizione sociale e di un modo di vivere.

“All’inglese” era, appunto, un modo di dire che si diffuse per tutto il settecento in Europa e nel mondo generando vere e proprie “anglomanie”. Per ritornare ai giardini dirò che questi diventavano pertanto dei veri e propri luoghi di delizie, esposizione e esibizione dove i giardinieri specialisti ornavano, costruivano, arredavano. Non a caso nasce l’arte del “landscaping” la capacità, cioè, di arredare i terreni in maniera propria e personalizzata. E’ tutto un fiorire di prati ondulati, erme ed erte colline, ponticelli, anfratti, grotte, cascatelle, statue pseudo romane, rocce, boschetti, insomma tutto un “arredo” innaturale che aveva la funzione di “forzare” la natura, domandola ed abbellendola.

Allo stile francese del giardino, in cui trionfava la linea retta, la geometria degli spazi e la regolarità delle linee, si opponeva la ricerca di qualcosa che andasse oltre il naturale, l’ordinato naturale, progettato per il buon gusto e per appagare l’occhio con la ricerca della perfezione. Si voleva, invece, con giardino “all’inglese” reinventare la natura inserendo in essa tracce di storia antica. Di aspirazioni filosofiche, di trascendenze metafisiche che servivano per arricchire ed appagare l’animo del padrone di casa e del terreno abbrutito dalla sua ricchezza infinita fatta di terre e terreni, case e residenze, traffici e commerci. Una nuova classe sociale emergeva e si forniva degli appositi strumenti di cultura per farsi conoscere tra i nuovi arrivati alla ricchezza.

Innumerevoli sono le testimonianze tuttora visibili e visitabili in tutto il Regno Unito, e non solo qui, di questa vera e propria “gardenmania”. Una visita in Rete soddisferà il lettore più esigente e lo preparerà ad organizzare una visita locale a cui ho accennato all'inizio di questo post. Una vera e propria scoperta per me e per mia moglie che abbiamo avuto di visitare oggi, 8 settembre. Un periodo dell'anno poco adatto per godere delle bellezze che la natura ci offre.

Questo giardino segreto è sempre pronto ad accogliere quanti hanno il piacere di cogliere le tante suggestioni della Costa d'Amalfi montana, nel contesto ambientale, culturale e umano di Tramonti. Questo è il Giardino Segreto dell'Anima, il giardino botanico-sperimentale "Telese-De Marco" di Tramonti (frazione Campinola). Un luogo reale, intuito e costruito per essere donato al visitatore intelligente in tutte le sue forme, nei colori e nella sua essenza più intima. Sotto la guida esperta ed accattivante di Antonio De Marco, un "economista" diventato "giardiniere all'italiana" per passione.

Il "Giardino" si trova a Campinola di Tramonti, uno dei tredici villaggi che costituiscono il Comune di Tramonti, sulle alture dell’immediato entroterra della Costa amalfitana. Circa 3000 metri disposti su otto terrazze lavorate e degradanti, frutto della graduale riconversione di un antico vigneto abbandonato. Un lavoro importante iniziato oltre quindici anni fa.

Un giardino stabile, formato da molti micro-settori, ciascuno di essi con fiori, piante e frutti rari e interessanti di cui mi occuperò in un prossimo post. Per ora basti dire che un giardino di questo genere va visto nel suo pieno splendore possibilmente nel mese di maggio. Un impegno di visita che abbiamo preso con il dottor Antonio De Marco che oggi ci ha accompagnato con passione e grande sensibilità in una visita casuale e del tutto gratuita.

https://goo.gl/9Mbexi
… (mer)
 
Flaggad
AntonioGallo | 1 annan recension | Nov 2, 2017 |
Authors did a magnificent job collecting antique and rare garden illustrations. Sadly, the publisher decided that a modestly sized paperback format would be sufficient. With the heavy paper weight and 400 pages, one is constantly fearful of breaking the spine just holding the book open well enough to appreciate the art. The text accompanying each section is just filler, offering no information at all.

This is a wonderful resource for a visual artist.
½
 
Flaggad
2wonderY | 1 annan recension | Jan 9, 2017 |

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