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Jonathan Coe

Författare till Huggsexa

33+ verk 11,990 medlemmar 360 recensioner 74 favoritmärkta

Om författaren

Jonathan Coe is one of Britain's finest contemporary writers

Serier

Verk av Jonathan Coe

Huggsexa (1994) 2,304 exemplar
The Rotters' Club (2001) 2,029 exemplar
Sömnkliniken (1997) 1,565 exemplar
The Closed Circle (2004) 1,137 exemplar
The Rain Before it Falls (2007) 1,061 exemplar
Middle England (2018) 615 exemplar
Expo 58 (2013) 375 exemplar
The Dwarves of Death (1990) 359 exemplar
Number 11 (2015) 333 exemplar
A Touch of Love (1989) 298 exemplar
The Accidental Woman (1987) 297 exemplar
Mr Wilder and Me (2020) 219 exemplar
Bournville (2022) 175 exemplar

Associerade verk

A Heart So White (1992) — Inledning, vissa utgåvor1,903 exemplar
The Unfortunates (1969) — Inledning, vissa utgåvor393 exemplar
Mortification: Writers' Stories of Their Public Shame (2003) — Bidragsgivare — 293 exemplar
First Folio: A Little Book of Folio Forewords (2008) — Bidragsgivare — 174 exemplar
Ox-Tales: Earth (2009) — Bidragsgivare — 86 exemplar

Taggad

Allmänna fakta

Medlemmar

Recensioner

Excellent. Léger, marrant, touchant
 
Flaggad
dominiquev | 8 andra recensioner | Oct 31, 2023 |
Really rather good, although what was satire 30 years ago is now sometimes obscure and most of the time just depressing, as we reflect on the decades of increasingly deliberate destruction of what was once society.

I prefer to read authors from their earliest novels onward, but I think with Coe I will now jump to his more recent material, as I think his satire might entertain me more when more relevant to my own era.
 
Flaggad
therebelprince | 51 andra recensioner | Oct 24, 2023 |
Der Roman Bournville von Jonathan Coe hat mit "Ein großes Familienepos, das Erinnerungen weckt und uns lachen lässt - humorvoll, melancholisch und berührend." nicht zuviel versprochen. Die Kapitel decken, mit Zeitsprüngen, die Geschichte vom 8. Mai 1945 bis zum 8. Mai 2020 ab. Und damit vom Ende des 2. Weltkriegs bis zu den ersten Lockerungen nach dem Coronaausbruch (bzw. bis zum 75. Jahrestag des Kriegsendes). Und da aus englischer Sicht geschrieben, geht es in den anderen fünf Kapiteln um die Krönung von Elizabeth II., England vs. BRD in Wembley 1966, Investitur von Charles als Prinz of Wales, die Hochzeit von Charles und Diana und die Beisetzung Dianas.

Die historischen Ereignissen liefern in der Regel den Hintergrund zu Familienereignissen. Und in dieser Famillie hat Coe verschiedenste Vertreter der britischen Gesellschaft zusammengebracht. Einen roten Faden bietet die Lebensgeschichte von Mary Lamb, aber auch ihre Söhne und auch die Enkelin Lorna sowie andere Verwandte spielen eine Rolle (hier war der Stammbaum am Anfang des Buchs hilfreich).

Mit eigenen England-Erfahrungen im Hinterkopf habe ich einiges wiedererkannt, manchmal blieb ich aber auch in der Übersetzung hängen - den nächsten Coe auf jeden Fall auf Englisch. Für mich war es das erste Buch von Jonathan Coe, so war ich auch überrascht, dass der Stammbaum der Familie Verweise auf weitere Romane enthielt. Ich brauchte dann auch etwas, um mit dem Buch warm zu werden, am Ende hat mir aber die große Vielfalt an Personen und damit verbundenen Sichtweisen und auch die Vielfalt an Schreibstilen (aus Sicht der jeweiligen Person, teilweise Anmerkungen des Autors, teilweise Auszüge aus Quellen, teilweise Tagebucheinträgn) gefallen. Und Coe baut im Text immer wieder Parallen auf, so zerfasert sein Roman nicht, sondern nimmt immer wieder (mal direkter, häufig indirekt) auf sich selbst Bezug.

Ich bin mir unsicher, ob das Buch ohne aktiven England-Bezug des Lesenden auch den Reiz entfalten kann, den es für mich hatte. Für mich wird es, trotz anfänglicher Skepsis, wohl nicht das letzte Buch von Jonathan Coe bleiben.
… (mer)
 
Flaggad
ahzim | 13 andra recensioner | Oct 6, 2023 |
Inizio questa recensione ringraziando Sara Boero che ha portato alla mia attenzione questo romanzo: ha un canale su YouTube molto carino e interessante e consiglio a tutti e tutte di andarla a trovare. In questo momento c'è anche in corso un giveaway...

E ora, fuoco alle polveri!

Come si fa a scrivere la recensione di un romanzo che è uno, nessuno e centomila? La famiglia Winshaw, infatti, è un po' come l'Albero dei Quaranta Frutti: ogni innesto produce i suoi frutti con i suoi tempi così come ogni capitolo (parte? sezione?) di questo romanzo si presenta con una scelta stilistica diversa.

Insieme alle variegate scelte stilistiche, poi, si accompagnano generi diversi: epistolare, thriller, umoristico, giallo, saga familiare... c'è anche un capitolo assolutamente surreale, giusto per non farci mancare nulla.

È quindi all'interno di una macedonia di stili che si dipana la storia, che, in effetti, è a sua volta fatta di storie, storie personali che inizialmente sembrano aver a che fare poco o nulla l'una con l'altra. Gli stessi Winshaw, pur essendo parte della stessa famiglia, non sono quello che si definirebbe un'allegra brigata: i loro legami sono tutt'altro affettuosi.

Tuttavia, il vero outsider del romanzo sembra essere Michael Owen, scrittore assoldato da Tabitha Winshaw per scrivere la storia della sua famiglia e portare a galla la verità sulla morte di suo fratello Godfrey. Michael, infatti, non è uno di quegli scrittori che ci si aspetterebbe intorno ai Winshaw, uno di quegli scrittori di successo abituati a buttare giù tutto quello che il pubblico vuol leggere e che potrebbe portare loro ulteriore fama e introiti. Michael è uno scrittoruncolo che non si fila nessuno. Non si capisce manco dove Tabitha sia andata a pescarlo.

La presenza di Michael, però, fa sì che il lettore prenda coscienza dell'impatto che l'avidità smodata dei Winshaw ha sulla vita delle persone. In qualunque ambito mettano mano, infatti, i Winshaw riescono a tirar fuori palate di soldi, distruggendo però sane abitudini alimentari, risparmi di una vita, speranze di giovani artisti o diritti umani (i Winshaw non vanno tanto per il sottile).

Quindi Michael si trova invischiato nelle vicende di questa famiglia di squali (che poi le loro vicende sono un po' anche le sue... anche se lui si ritrova dall'altra parte della catena alimentare...) e nel corso del romanzo lo vediamo più volte cercare di raccapezzarsi, trovare il bandolo della matassa... e noi con lui. Posso, infatti, tranquillamente affermare di non aver capito una mazza finché non mi è stato spiegato. Chi cavolo l'aveva capito il motivo per cui Coe ogni tanto fa saltare fuori quella scena di Sette allegri cadaveri? O perché via, via ricorre la figura di Gagarin?

Insomma, un romanzo straordinario che sfugge caparbiamente a qualunque tentativo di classificazione e un autore capace di sfoggiare un'abilità non comune da romanziere e di mostrare allo stesso tempo una realtà più vera del reale. Qualcuno un giorno disse che quest'ultima era la differenza tra buoni e cattivi scrittori.
… (mer)
 
Flaggad
lasiepedimore | 51 andra recensioner | Sep 13, 2023 |

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