Camillo Langone

"La ragazza immortale" di Camillo Langone è un'opera più simile a un saggio romanzato che a un'opera di narrativa: il libro si avventura in continue digressioni su pittura e letteratura, creando un'intellettuale atmosfera. Il tema centrale della perdita della libertà individuale nel declino dell'Occidente è affrontato con una prospettiva controversa, incolpandone i vari ismi come ambientalismo, animalismo, femminismo e altri ancora. Questo richiama il tono reazionario di autori come Houellebecq.
Il protagonista, un affascinante ereditiero esteta di mezza età, si erge come una figura complessa. Il suo stile di vita lussuoso e dedito ai piaceri, privo di vincoli familiari, lo porta a disprezzare la volgarità del mondo moderno. La sua relazione con la giovane e vivace Benedetta da San Benedetto del Tronto è il motore della narrazione: diciannovenne, bellissima, sexy, disinibita, ma anche studiosa e vorace lettrice che impersona l'ideale femminile del protagonista. La decisione del protagonista di immortalare la sua bellezza attraverso ritratti realizzati dai migliori pittori contemporanei italiani sottolinea il desiderio di rendere immortale una creatura fuori del comune.
Tuttavia, la mancanza di una narrativa solida e un finale affrettato potrebbero lasciare il lettore insoddisfatto. Sebbene le digressioni arricchiscano il tessuto del romanzo, sembra che la trama sia utilizzata come semplice pretesto per esplorare concetti più ampi. In definitiva, "La ragazza immortale" è un'opera insolita che può urtare con il suo stile reazionario e le riflessioni non conformi sulla società odierna, ma potrebbe lasciare i lettori in cerca di una trama più sviluppata. A tratti risulta divertente, nel complesso un editing più accurato forse ne avrebbe tratto un'opera più robusta.… (mer)