Francesco Perfetti

A malincuore non assegno a questo breve libro il massimo dei voti.
Per le prime 50 pagine se le merita, perché l'autore riesce ad essere preciso e incisivo ma soprattutto libero da preconcetti: si mettono in luce le affinità e divergenze del futurismo con il fascismo ma anche con l'anarco-sindacalismo, il bolscevismo, i partiti nazionalisti. Il tutto seguendo la strabiliante parabola che ha portato Marinetti da antipassatista ad accademico d'Italia; tradendo i suoi ideali ma probabilmente salvando il futurismo dall'essere categozzato "arte degenerata", come in Germania Nazista. Una volta concluso il capitolo si passa ad una decina di pagine sul futurismo meridionale che ho trovato completamente inutili perché composte quasi totalmente da sfilze di nomi e di poco legame con il tema politico. Segue una lunga analisi del percorso fascista di Sironi. Qui la scrittura di Perfetti diventa molto pesante perché, al contrario del primo capitolo, egli si dilunga ed esce più volte fuori tema. Si ha l'impressione che il focus si sia perso dopo pagina cinquanta e che questo terzo capitolo parli più di fascismo che di futurismo.
Posto ciò e anche alla luce anche di tutti questi difetti, ho apprezzato comunque molto di più questa agevole lettura che il libro sul medesimo argomento di Emilio Gentile (per quanto questa affermazione possa sembrare un eresia). È più imparziale, meno ripetitivo, offre spunti più interessanti.
Se lo trovate a poco non fatevelo sfuggire.… (mer)

A partire dal gennaio 1920, da quando cioè Alceste De Ambris diventò Capo di Gabinetto di Gabtieie D’Annunzio, si ebbe una importante svolta dell’impresa di Fiume: allontanarisi gli elementi moderati e conservatori acquistarono importanza gli uomini provenienti dal sindacalismo rivoluzionario, che portarono avanti il progetto di spingere il flumanesimo verso una prospettiva di impegno rivoluzionario e di rinnovamento sociale. La svolta della politica fiumana contribuì ad alienare, forse anche per motivi di concorrenza politica, simpatie ed appoggi di Mussolini. Di qui, l’atteggiamento ambiguo del capo del fascismo nei confronti del poeta-soldato e della stessa avventura fiumana. Di qui, ancora il costituirsi attorno al finmanesimo di un nucleo di origini sindacaliste rivoluzionarie, che sviluppò il proposito, poi abortito, di realizzare, in chiave antifascista, l’uniti sindacale sulla base di un programma che si richiamasse alla Carta del Carnaro. Il volume, redatto sulla base di una ricca documentazione archivistica pubblica e privata, ricostruisce gli avvenimenti dell’ambiente flumano e sindacalista dal gennaio 1920 fino al momento della marcia su Roma, privilegiando il problema dei rapporti con il fascismo.… (mer)

Il nazionalismo rappresentò uno dei primi esempi di interventismo della cultura nella vita politica dell’Italia unita. Movimento elitario, si presentò, sotto il profilo della estrazione sociale, come fenomeno piccolo e medio borghese: i suoi esponenti, pur rivolgendosi al mondo della borghesia industriale e produttiva, provenivano da ambienti letterari e suidiosi e dalla nobiltì di provincia. In questo volume ne sono ricostruite le vicende dalle manifestazioni esteuzzanti e lettera.rie dell’inizio del secolo fino alle soglie del primo conflitto mondiale. Lo studio, redatto sulla base di uno spoglio di periodici e pubblicazioni dell’epoca e sulla consultazione di archivi privati e pubblici oltre che sulla discussione della storiografia in materia, ne ripercorre le fasi di sviluppo sia sul terreno del dibattito ideologico sia sul piano della incidenza sulla realtì politico..parlamcntare.… (mer)