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Laddar... Lo potevo fare anch'io. Perché l'arte contemporanea è davvero arteav Francesco Bonami
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Gå med i LibraryThing för att få reda på om du skulle tycka om den här boken. Det finns inga diskussioner på LibraryThing om den här boken. Assai grato a B. per avermi fatto scoprire un sacco di tizi e immagini interessanti, assai grato a Google per avermi dato la possibilità di trovare gli autori di cui B. parla ma che *non mostra*, assai grato a mio figlio per i suoi capolavori che quotidianamente ci dona con la creatività della sua infanzia, che almeno la metà degli artisti qui citati non sarebbe in grado di riprodurre. Si', lo possiamo fare anche noi, e con un po' di fortuna e molta faccia tosta saremo sul prossimo bignamino di arte contemporanea. Alcuni sono comunque davvero bravi. Altri, meno.
Tutti, almeno una volta nella vita, davanti a un'opera d'arte contemporanea abbiamo pensato: "Questo lo potevo fare anch'io!". Eppure i critici assicurano che si tratta di capolavori, mentre i collezionisti spendono cifre da capogiro per quadri che sembrano tele imbrattate e sculture che appaiono come ammassi di rottami. Come è possibile che una tela strappata possa chiamarsi "arte"? Gli artisti contemporanei sempre più spesso occupano le pagine dei giornali, mentre il loro lavoro è circondato da un'aura di mistero che ne fa un prodigio alla cui comprensione sembrano ammessi solo pochi eletti. Eppure tutte le grandi capitali del mondo occidentale hanno ospitato esposizioni sempre più grandi e costose, producendo un giro di affari di tutto rispetto. Francesco Bonami sfida ad "assaggiare" le opere senza pregiudizi. Con uno stile divertito e irriverente, aiuta a capire cosa distingue un grande da un pessimo artista, cosa ha fatto sì che Marcel Duchamp o Andy Warhol abbiano superato la prova del tempo e perché invece tanta parte del lavoro di un pittore come Renato Guttuso o di uno scultore come Arnaldo Pomodoro siano in realtà sopravvalutati. Spiega perchè Anish Kapoor piace a tutti al primo sguardo e svela cosa si nasconde dietro il clamore e lo scandalo delle opere di Maurizio Cattelan. E se è vero che nell'ultimo secolo l'arte si è evoluta al punto da essere quasi irriconoscibile, Bonami ci fa capire una volta per tutte perché non è vero che potevamo farlo anche noi. Ingår i förlagsserien
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Google Books — Laddar... GenrerMelvil Decimal System (DDC)709.04The arts Modified subdivisions of the arts History, geographic treatment, biography By Period 20th CenturyKlassifikation enligt LCBetygMedelbetyg:
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Arieccomi ancora a intrallazzare con l’arte contemporanea, che non ho ben capito se lo faccio per convincere qualcun altro o sono io che devo ancora convincermi…
Scherzi a parte, in questo interessante saggio, dove in verità qualche immagine non ci sarebbe stata male, ma che visto anche le dimensioni del libro non ci avrebbe poi aiutato molto, Francesco Bonami, attraverso una valida e ampia carrellata di artisti, ci addentra in quell’immenso buco nero che è l’arte contemporanea dove, inutile dirlo, anche il buco nero fa parte della performance artistica.
Devo dire che qualche interrogativo, l’esimio accademico dell’arte, è riuscito a chiarirmelo circa la valenza artistica delle opere contemporanee, facendomi fare così qualche passo in avanti nel capire la differenza tra un’opera, per quanto stramba, creata da un artista vero e una volgare imitazione creata o copiata da uno sciocco qualsiasi, per semplificare, ad esempio, se io comincerò a tirare secchi di vernice su una tela non sarò mai Jackson Pollock, ma uno sciocco qualsiasi, perché sto solo imitando qualcuno più in gamba di me e poi perché non lo farei con la stessa rabbia o stato d’animo che lo faceva lui.
Vari i nomi trattati, molti conosciuti, altri per niente, e molti anche i nomi rimasti fuori tra gli artisti validi, per stessa ammissione di Bonami che si proccupa di ribadire non trattarsi di fantomatiche bocciature, dice lui…
Alla fine l’autore invita alla prudenza, quanto mai necessaria in un campo ostico e articolato come quello dell’arte contemporanea, dove, al di là di concetti e valori su cui si è tutti d’accordo, pesano molto le opinioni personali di critici e direttori artistici nonché: simpatie, antipatie, invidie e altro, da cui naturalmente il mondo dell’arte non è mai stato esente, compreso logicamente anche l’autore del saggio…
Ritengo, da parte mia, che si debba comunque sempre fare un piccolo sforzo per assecondare e capire le nuove tendenze artistiche che, nel bene o nel male, hanno sempre rappresentato il tempo in cui hanno avuto la loro evoluzione, a volte andando anche un po’ fuori strada… ( )