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Consuelo Murgia

Författare till En Crisis (Spanish Edition)

5 verk 10 medlemmar 2 recensioner

Verk av Consuelo Murgia

En Crisis (Spanish Edition) (2015) 3 exemplar
In Crisi (Italian Edition) (2014) 2 exemplar
The Mexican Wife (2016) 2 exemplar
Le mie mani da mostro (2013) 1 exemplar

Taggad

Allmänna fakta

Födelsedag
1983-27-26
Kön
female
Nationalitet
Italia
Land (för karta)
Italia
Födelseort
Roma, Italia

Medlemmar

Recensioner

Dato che ho questo ebook nel cloud del Kindle da qualche anno, mi sembrava venuto il momento di leggerlo e smaltire un po' di arretrati (anche se è una battaglia persa e la mia To-read list non accenna a diminuire, anzi peggiora ogni giorno sempre più).

Le mie mani da mostro è una raccolta di poesie correlate con disegni dell'autrice. L'impressione generale che ne ho tratto è che si tratti di un'opera giovanile con tutti i difetti derivanti. Non sono un'esperta di poesia, visto che non ne ho letta granché, ma in Le mie mani da mostro non ho trovato niente che mi abbia colpita (se non il sonno).

Infatti, nonostante gli sforzi e un timido uso di figure retoriche, queste poesie non mi hanno trasmesso niente. Quelle, poi, riguardanti la noia di stare in classe a seguire le lezioni le ho trovate di un'ingenuità disarmante (oltre che irritanti per l'uso della “x” al posto della parola “per” e sostituzioni consimili).

Ciò che ho trovato davvero incomprensibile, però, è stata la presenza dei disegni, che si alternano alle poesie. Infatti, non hanno niente a che vedere con il tema dei componimenti e non si capiscono i motivi della loro presenza. Poi alcuni sono stati evidentemente tracciati su fogli destinati ad altri usi (equazioni trigonometriche, per esempio) e mi hanno dato l'impressione di sciatteria, come se fossero stati disegnati in una pesante ora di lezione e piazzati nell'ebook tanto per riempire le pagine.
… (mer)
 
Flaggad
lasiepedimore | Sep 12, 2023 |
Questo libretto pescato gratuitamente su Amazon inizia bene facendo sorgere nel lettore qualche aspettativa che lo scorrere delle pagine si incarica però di distruggere. L’avvio fa sperare in positivo per vari motivi che vanno da una scrittura che scorre con agilità grazie a una lingua davvero buona all’aver portato al centro della scena l’impoverimento di quella classe media che è stata la vittima principale della crisi economica ancora in atto. Il lavoro che viene a mancare mina la convivenza di Susanna e Fabio che, nella periferia romana, sono costretti a fare i salti mortali per tirare avanti l’esistenza assieme a loro figlio Mario in un continuo retrocedere nella scala sociale: una storia di banale eppur dolorosa attualità (anche se forse ambientata troppo presto, nel 2008 la crisi doveva ancora farsi santire davvero in Italia) che non nasconde i difetti caratteriali dei protagonisti. Sarebbe stato interessante veder raccontato come la freddezza nei rapporti fra i personaggi – fra i coniugi, potenzialmente fedifraghi, e tra loro e chi li circonda, genitori inclusi – ha interagito con i tempi di crisi, chiedendosi se la grettezza diffusa e la crisi della famiglia siano precedenti al oppure oppure siano innescati dal momento di difficoltà generale, invece, dopo circa un terzo delle pagine, la storia scivola nella banalità inanellando una sconfortante serie di luoghi comuni. La biliosa Susanna ce l’ha con l’universo mondo, ma soprattutto con gli immigrati di cui parla con toni da bar sport leghista: certo, la guerra fra poveri aumenta il razzismo, ma quando il concetto è ribadito anche dal punto di vista di chi narra (la badante avida, l’infida famiglia di vicini romeni, ovviamente morosi) senza la minima incrinatura la faccenda comincia a farsi davvero fastidiosa. Fastidio confermato dalle ripetute tirate contro il buonismo – una volta basta, abbiamo capito – e da altre asserzioni come quella sull’ (inutilità dell’) istruzione che non aiutano certo un libro che, dopo l’efficace fotografia iniziale fatica a mettersi in movimento per poi dare un’accelerata improvvisa verso un finale strano, in cui la protagonista si ritrova in mano un jolly abbastanza immeritato senza neppure sapere come usarlo.… (mer)
 
Flaggad
catcarlo | Oct 1, 2015 |

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Betyg
1.0
Recensioner
2
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5
Språk
2